Non posso dire di essere uno di quegli uomini tutto fetish e niente sesso. A me piace il sesso. Mi piace scopare la donna che ho davanti. E in più, mi piacciono i piedi. Tantissimo. Leccare i piedi è una di quelle piccole trasgressioni che mi fanno letteralmente impazzire. Posso godere per ore quando ho tra le mani quelle dolci estremità femminili che sanno regalare brividi ed emozioni. Se poi quei piedini di fata sono di Simona, allora la situazione non può che essere delle migliori.
Simona ha 27 anni. Piccoletta, smilza, una seconda di seno scarsa che rende le sue tettine un po’ cadenti ma abbastanza morbide. Capelli castani, occhi azzurrissimi come il mare sardo che vedo quando la guardo. Mi piace chiamarla DEA e lei sorride sempre quando lo faccio. A volte si irrita se insisto troppo. Ma anche questo mi piace. Quando vuole tenermi lontano allunga il suo piedino profumato e me lo spinge sulla faccia “dai…smettila”. Ma lei lo sa bene che questo piccolo eroticissimo gesto in realtà mi scatena una passione estrema.
Sento il suo piede odoroso sulla faccia e inclino il volto fino a mettermi per terra in ginocchio di fronte a lei. Simona, la MIA DEA. La mia padrona. Tutto sparisce attorno a me quando ho i piedini di Simona schiacciati sulla faccia. Le sue piccole dita dei piedi ondeggiano dolcemente e mi spingono gli occhi, le guance, le labbra.
Cerco sempre di mettere la mia punta della lingua contro le punte dei suoi piedi e se lei non retrocede allora comincio quello che è uno dei miei passatempi preferiti. Succhiare le sue dita dei piedi. Leccare i piedi di Simona è un misto di emozioni dolci, forti. Lei a volte mi prende i capelli e mi dice all’orecchio “Lecca meglio” “Lecca di più” “Fammi godere meglio”.
Lei vuole il meglio da me quando sono in ginocchio a leccare quei piedi di fata e farei qualsiasi cosa per lei. Mi sento il cazzo esplodere e so che se sono bravo lei poi si farà scopare da me. Se sono fortunato mi sega il cazzo con quegli stessi piedini che ho leccato per ore ed ore. Ora sono qui…che continuo a leccare. E poi succede: lei apre le gambe, e vedo la sua figa depilata. Grazie Simona, ti lecco ancora un po’ e poi ti scopo. “Ancora, ancora”. Mi dici.